Ce l’abbiamo nel sangue: noi donne siamo organizzatrici nate. Il “time management” l’hanno inventato gli uomini: per noi donne non è una disciplina, ce l’abbiamo nel sangue.
Se sei una donna adulta ti trovi a dover essere insieme una compagna, una madre, una lavoratrice, una figlia, un’amica….tutte queste cose insieme. E ogni volta che un ruolo si aggiunge, il lavoro aumenta. Ieri leggevo un libro sulla storia delle donne (non era niente di eccezionale, non ve lo consiglio). Ma raccontava che le donne, che tanto hanno lottato per poter uscire di casa e lavorare come gli uomini, in realtà hanno poi dovuto fare i conti con un aumento esponenziale delle loro attività. Una banalità, mi rendo conto. Eppure esiste un solo modo per sopravvivere: pianificare.
Per una donna l’organizzazione è tutto. Questa abilità è anche quella che mi ha permesso tante volte di farmi notare in un mondo di uomini. L’uomo non è multitasking, non gli è richiesto. Una donna si. Io vivo di liste, di agende, di calendari. In molti casi finisce che non riesco a rispettare gli impegni che prendo con me stessa (quelli con gli altri li centro quasi sempre), ma la pianificazione mi permette di avvicinarmi al risultato. Non navigo a vista, ho una direzione da seguire ogni mattina; e anche se poi durante il giorno dovesse sollevarsi uno tsunami, io almeno sono consapevole di dove stavo andando e del percorso che devo recuperare.
Però tutto questo non basta più. L’organizzazione basata sul buon senso non è sufficiente, perché il nostro mondo è diventato tridimensionale. Non ci sono solo cose da fare materialmente, ma anche tante cose che devono essere fatte on line, compiti da rispettare anche se i risultati sono intangibili. La mia agenda (di carta, non riesco a fare il salto) non basta più. Per fare la mamma, la figlia, la compagna, è richiesta la mia presenza fisica; per il mio lavoro quella non basta. E’ come se dovessi avere sotto controllo non solo il mondo fisico, ma anche quello on line e per seguire quello mi servono nuovi strumenti. Li sto cercando, ma sono disorientata. Non ho problemi a mettere a tavola 20 persone in due ore, oppure a scrivere un progetto in mezza giornata, ma quando si tratta di trovare gli influencer e organizzare le fonti….per fare queste cose non ho il metodo giusto.
Le abilità che abbiamo nel mondo “analogico” possono aiutarci anche in quello “virtuale”?