Amo la letteratura, i libri di fiction, la narrativa. Amo le storie, mi ci immergo, le vivo. Da qualche anno seguo filoni esclusivamente femminili, scovo autrici, scrittrici bravissime che sono poco conosciute. Il mio “spacciatore” di libri preferiti è Nick Horby, con la sua rubrica di libri su “The believer”, che poi viene riproposta anche su internazionale. Devo a lui la scoperta di Hilary Mantel, una scrittrice di biografie e romanzi storici bravissima.
Ho finito di leggere ieri il suo “Storia segreta della rivoluzione”, dedicato alla rivoluzione francese. E’ il primo libro che ha scritto, come ricorda nella post fazione. Voleva parlare della rivoluzione francese raccontandola dal lato del “Terzo stato”, perché la maggioranza dei libri si è sempre dedicata al racconto dal punto di vista degli aristocratici. Questo quando ha scritto il libro, 30 anni fa.
Oggi, per sua stessa ammissione, lo dedicherebbe alle donne, le grandi assenti della rivoluzione francese. Le donne non si sono mai fatte contagiare da quella voglia di cambiamento? la democrazia per le donne non è mai stata una priorità? o forse l’eroismo delle donne, fatto di piccoli/grandi gesti, della capacità di badare alla famiglia mentre gli uomini giocavano alla rivoluzione, non è degno di un racconto?