Dovrebbero suonare le campane a festa oggi, perchè finalmente ci si è resi conto della necessità fondamentale di tutelare la maternità, un diritto per ogni donna che oggi diventa troppo spesso una corsa a ostacoli. Perchè una donna che vuole essere madre è disponibile a farsi carico di un certo numero di rischi per quello che riguarda il suo futuro lavorativo (e quindi il futuro economico della sua famiglia). Ma un salto nel buio è un rischio troppo grosso, che spesso fa desistere oppure che limita il desiderio di maternità a un solo figlio.
Così ho letto con piacere questa notizia stamani; non voglio ancora festeggiare, perchè dall’intenzione passare ai fatti è sempre un viaggio pieno di incognite. Però il fatto che se ne inizi a parlare seriamente è una bella conquista, per tutte le donne.
http://www.corriere.it/economia/15_febbraio_15/maternita-anche-le-partite-iva-stato-assegno-fino-5-mesi-fca53d42-b524-11e4-b826-6676214d98fd.shtml
Ormai il lavoro è diventato precario per quasi tutti, è giusto che la maternità diventi un diritto anche per precarie e professioniste. Quelle donne che vivono sempre sulla porta, in una situazione di incertezza, sapendo di dover ogni giorno dare il meglio di sè stesse per poter mantenere la posizione guadagnata con tanta fatica.
Sono una donna che lavora e ha sempre lavorato tanto, una precaria come tante, anche se non mi lamento perchè ho avuto tante belle opportunità grazie a questo. Ho fatto due figli e non mi sono mai goduta fino in fondo l’inizio della loro vita, sempre incollata al computer non appena chiudevano un occhio, incapace di andare a fare lunghe passeggiate con la carrozzina per non fare i conti con il senso di colpa. Non ho mai staccato, non ho mai riposato: il giorno è per il lavoro, sempre, anche quando un neonato ti tiene sveglia tutta la notte. Questo non mi ha reso una madre peggiore delle altre, l’unica persona derubata di momenti speciali sono stata io, perchè la mia mania del controllo mi ha sempre reso impossibile far subire ai miei piccoli la mia stanchezza. Anche se io non usufruirò di quell’ambito congedo, oggi non posso che essere felice di questa proposta che spero diventerà realtà. La maternità è uno stato di grazia e non di debolezza; permettere a una donna di godere di quei primi mesi di vita del proprio figlio con serenità renderà tutti noi persone migliori.