Violenza sulle donne, vittima una donna su 5. E il 40 per cento subisce violenza psicologica

Penso sempre che la violenza sia un fatto che riguarda qualcun altro, la vita delle altre. Leggo del femminicidio e mi ripeto che non potrebbe capitare a me o alle donne che mi stanno intorno, che sapremmo difenderci e riconoscere un uomo ossessivo. Poi arriva l’Istat e ci presenta un quadro terribile della situazione delle donne in Italia: una donna su 5 è vittima di violenza sessuale, il 40% delle donne sono vittime di violenza psicologica. Una sofferenza che inizia da bambine e che molto donne si portano dietro per tutta la vita

Sono 4,5 milioni le donne che hanno subito atti sessuali umilianti e degradanti, rapporti non desiderati e subiti come violenza, abusi e molestie fisiche sessuali gravi come stupri o tentati stupri. Stiamo parlando del 21% delle donne, una cifra impressionante. Un milione e 157 mila donna sono state vittime di forme più gravi di violenza: 653 mila di stupro, 764 mila di tentato stupro.

Il 20,3% delle donne è stata vittima di violenza fisica, minacce, schiaffi, pugni, calci. Ma il quadro disegnato dall’Istat non si ferma qui:  il 40,4% delle donne, oltre 8,3 milioni di donne, è stata vittima di violenza psicologica. Proprio qui si annidano i meccanismi che potranno sfociare in violenza fisica, nel rendere le donne vittime e gli uomini carnefici. Ma anche quando non sfocia in violenza fisica, la violenza psicologica segna la vita di una donna, la ferisce, la fa sentire inadeguata. La costringe al silenzio. Una violenza che inizia fin dai banchi di scuola, una regressione nei rapporti che si registra già dalla scuola primaria. Rispettare una donna: non ci riescono in tanti.

Difficile dare una lettura di un fenomeno che ha dei numeri così impressionanti. Quello che è certo è che  necessario intervenire in maniera seria. Innanzitutto c’è una grande necessità di una educazione sessuale e sentimentale che deve iniziare fin dalla scuola primaria. I perbenisti che gridano allo scandalo quando si parla di certi temi dovrebbero riflettere sui numeri.

Amore e sesso nei casi di violenza fanno rima con possesso: il 13,6% delle donne ha subito violenza dal partner o dall’ex. C’è quindi un’incapacità di costruire rapporti sani, solidi, paritari. Torna fuori quell'”asimettria di potere” tra i sessi che può sfociare in violenza. Quando un uomo si sente minacciato nel suo ruolo che gli è sempre stato descritto come di supremazia, quando non sa gestire il suo istinto di possesso, quando non c’è la maturità sociale e personale per affrontare questa situazione, qui si annida la violenza.

Una violenza che molte volte si consuma nel silenzio delle donne, che pensano di meritare certi trattamenti, che pensano di essere sbagliate perchè provocano certe situazioni. In una società che non condanna mai con forza gli atti di violenza, che è sempre buonista nei confronti dei “maschietti”. Ci si indigna contro il femminicidio, ma non contro le forme di violenza psicologica che sono l’anticamera alla violenza fisica.

La scuola deve svolgere il suo ruolo in questo, deve insegnare ai ragazzi a vivere in una società di uomini e donne, che insieme devono portare avanti il proprio percorso di crescita. E dobbiamo imparare a essere empatiche, osservatrici attenti: questi numeri che dicono che accanto a ognuna di noi c’è almeno una donna che subisce violenze.

 

condividi