Per una donna ogni giorno è diverso e non solo per la giungla di impegni. L’ormone prende il sopravvento all’improvviso, le risate sfociano in pianto, la tristezza arriva improvvisa. Per non parlare di quello che accade con il sesso. E’ vero, il ciclo mi rende ciclica. Ogni giorno sono diversa. Ma questo non significa certo che perdo il lume della ragione o che vivo ostaggio del mio umore. Insomma, “in quei giorni” non mi serve una pausa per restare a casa e liberare il mondo dal mio pessimo umore. Il congedo mestruale, in discussione adesso in Parlamento, non ha questa finalità.
Non solo non mi sento di valere meno a causa delle mestruazioni, ma anzi direi che il ciclo mi rende interessante, mai banale, perchè le mie reazioni non posso essere previste. Essere uomini, sempre uguali, sempre dello stesso umore, senza mai viaggi stratosferici tra mille sentimenti diversi nel giro di 24 ore, deve essere molto più noioso. Ed è proprio quello che gli uomini temono di più: l’imprevedibilità.
Vi è mai capitato di fronte a una discussione di lavoro, anche piuttosto accesa, che il vostro interlocutore maschile alzi le spalle e dica che sei irragionevole perchè hai il ciclo? come se fossimo creature da tutelare. Perchè con le mestruazioni gli uomini e le donne non hanno mai avuto un rapporto semplice: sono state considerate per secoli un evento misterioso e impuro da vivere con distacco. In alcune culture ancora oggi la donna con il ciclo viene isolata. Superata la fase dell’isolamento, per noi è arrivato il momento dell’ironia, che gli uomini trovano molto simpatica: “sei lunatica, hai il ciclo”. Terribile stereotipo.
Le mestruazioni sono un evento del tutto naturale, vorrei rassicurare chi si preoccupa. Forse è vero, l’umore è ballerino, ma quella danza tra le sensazioni ci rende anche simpatiche. E’ un tema pericoloso, anche Trump ha rischiato di scivolare, come raccontavo in Le mestruazioni, Donald Trump e il mistero delle perdite delle donne.
Lo scorso anno Internazionale ha dedicato un numero alle mestruazioni, al loro costo sociale, ai tabù che le accompagnano. Ci ha raccontato che c’è ancora molta strada da fare e da molti punti di vista. Ma qualcosa si sta muovendo.
Adesso anche in Italia sta per arrivare il congedo mestruale, ma tutto questo gran parlare di questa novità rischia di creare ulteriore confusione: i tre giorni di congedo non sono previsti per tutte le donne, solo perchè hanno il ciclo ed è giusto che liberino gli uffici per lasciare in pace gli uomini. La proposta di legge prevede il congedo per le donne che soffrono di dismenorrea, cioè quelle che hanno un ciclo particolarmente doloroso. E’ una situazione che deve essere certificata, non può usufruirne chiunque. Insomma, nessuno sta riconoscendo la pericolosità delle donne in quei giorni, si sta solo riconoscendo un diritto a chi si trova in oggettiva difficoltà.
E’ giusto chiarire, per non rischiare che la proposta vada a rafforzi gli stereotipi e bolli “quei giorni” delle donne come oggettivamente da evitare. Che poi, seguendo gli stereotipi, se le mestruazioni le avessero i coraggiosi uomini, gli uffici sarebbero vuoti!