Poche di noi lo ammetterebbero, eppure è un desiderio che in maniera più o meno accentuato abbiamo tutte. Riuscire ad avere una casa perfetta, in ordine, alla moda. Ricevere amici, mamme e suocere ipercritiche in stanze profumate e accoglienti, offrendo spuntini e caffè nel servito della domenica: un ideale che ci frulla in testa. Nella realtà tutto questo non succede: quando si torna dal lavoro lo stato di caos della casa varia da disastroso a inquadrabile e il fine settimana ad ognuna di noi piace concederci del tempo fuori, a fare niente. E così la cura della casa non è una priorità.
Ma c’è una buona notizia: il modello della “casalinga disperata” è tramontato, a nessuna di noi è richiesto di essere una sorridente e linda signora degli anni Cinquanta, come tante volte la Tv ci propone. Anzi, anche le donne più “perfette”, quelle che riescono a fare tutto come se avessero le mani magiche della strega Samantha, sono invitate a darsi una calmata. La perfezione eccessiva mette a disagio gli ospiti, è necessario cercare di abbassare il livello della propria bravura.
La prima regola della perfetta padrona di casa è quindi quella di non essere perfetta, di lasciare sempre qualcosa fuori posto, un mobile non spolverato, di non far lievitare perfettamente un dolce. Qualche piccolo errore, insomma, per sembrare umana e per non mettere a disagio le ospiti che vanno in palla anche solo per andare dal fornaio a comprare una crostata (“sarà meglio alla frutta o alla crema??”).
Insomma, diminuire il livello delle proprie prestazioni per far sentire tutti a proprio agio: in fondo la perfetta padrona di casa vuole soprattutto essere ricordata per la propria deliziosa accoglienza. O mi sbaglio?