“La bastarda della Carolina” è un libro troppo duro per un adolescente?

“La bastarda della Carolina” di Dorothy Allison, edito da Minimum Fax, è un libro violento. Non è uno di quei libri che ti descrive la violenza nei minimi particolari, quelle scene così particolareggiate che a volte ti fanno pensare che l’autore quasi tragga godimento nel raccontarle. La violenza viene descritta con pudore, ma è un pugno nello stomaco proprio per questo. Hanno fatto bene nelle scuole americane a fare una vera e propria crociata per metterlo al bando: per i nostri ragazzi abituati a telefilm con corpi martoriati, questo libro è troppo.

Stephen King e sua moglie, che hanno fatto una campagna perché il libro venisse nuovamente inserito nelle biblioteche scolastiche e hanno pagato di tasca propria l’acquisto di un gran numero di copie da regalare alle scuole hanno preso un abbaglio. I nostri ragazzi non hanno bisogno di questo.

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Colette: una donna contro le donne?

Trasgressiva e volitiva, è diventata un’icona del femminismo, eppure dal movimento femminile non si è mai lasciata coinvolgere

Quando a 16 anni mi sono imbattuta in Colette con il suo ciclo dedicato a Claudine mi sembrò di aver scovato la mela proibita. Ancora oggi, a distanza di più di un secolo, fa arrossire. Colette non aveva paura di essere quello che era, interpretava il suo personaggio fino in fondo.

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La moda e l’emancipazione femminile: tra tendenze e protesta

Non è solo questione di tasche e non è un reggiseno a fare la tendenza. E’ una questione di simboli: il lungo viaggio delle donne per essere libere. E comode

Che legame c’è tra la moda e l’emancipazione femminile? un legame stretto, molto più di quello che pensate. Il modo in cui ci vestiamo è una rappresentazione di noi stessi che può anche diventare un manifesto di quello in cui crediamo. La moda non è una affare da persone frivole, ma può essere molto di più.

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Dieci testi chiave per comprendere il femminismo, ma in Italia non sono arrivati

Quali sono i dieci libri che possono essere considerati una pietra miliare del femminismo? Eccoli, ma in Italia non li troverete.

Il Guardian ha steso la classifica dei dieci testi fondamentali. Per chi vuole approfondire e saperne di più sul pensiero femminista, una bella occasione per iniziare a capirne qualcosa. Peccato che se siete italiane la gran parte di questi testi per voi sarà inaccessibile, perché non è mai stato tradotto in italiano oppure perché, anche se ha avuto una traduzione italiana, è ormai fuori catalogo.

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Le stagioni di una donna esistono davvero? Le riflessioni di una quarantenne in vena di nostalgia

Avevo una nonna molto saggia. Molte di noi hanno avuto questa fortuna. Anche io, come la maggior parte delle adolescenti, la ascoltavo con tenerezza, a volte un po’ annoiata. Non ho mai pensato che anche lei un tempo era stata giovane, che aveva una storia da raccontarmi, da donna a donna. Adesso che non c’è più mi trovo a volte a recuperare nella mia mente qualche suo racconto, qualche suo pensiero. Perle di saggezza, come “da giovane per piacere, da vecchia per giovare”, che mi ripeteva quando mi trascinava in centro a cercare la sua cipria preferita.

Non ha mai espresso un giudizio su quello che facevo, mi diceva che era vecchia, che certe cose non le capiva. Mi ripeteva che c’è una stagione per ogni cosa, ma io questa frase non la capivo. Per me a 18 anni esisteva solo una stagione, la mia. Poi c’era anche lei, ma da ragazzi non ci si rende mai davvero conto dello spazio che occupano gli altri. Siamo troppo impegnati a pensare al nostro.

Le stagioni di una donna - www.parliamodidonne.com

Invece la nostra vita è un po’ come questa foto, che amo molto (anche se l’ho fatta io che non sono molto brava). In questa foto c’è la storia di quello che questo edificio era, di quello che è oggi e forse di quello che sarà. Niente resta mai quello che è, tutto cambia. Ho dovuto attendere di avere 42 anni per capirlo davvero. E se questo è vero per tutti gli essere viventi, credo che per una donna sia più vero che mai. Noi donne viviamo affrontando continuamente i cambiamenti.

E’ passato il tempo in cui cercavo l’amore dovunque lo trovassi; poi è passata la fase dell’euforia della vita autonoma. Sono arrivati i figli e pensavo che sarebbero stati piccoli per sempre, che sarei stata sempre e solo la loro madre. Ma sono cresciuti, hanno sempre bisogno di me, ma sono più autonomi. Si avvicina una nuova fase, devo recuperare la mia autonomia, anche affettiva. E poi arriveranno altre fasi: loro se ne andranno, arriverà la menopausa, poi i capelli bianchi. Per una donna ogni cambiamento fisico è un dolore, una rottura, l’inizio di qualcosa di nuovo. Ogni fase della vita cambia il nostro ruolo e il posto che occupiamo nelle vite degli altri, è una sfida continua. Siamo esseri in continua evoluzione

Adesso capisco meglio quello che voleva dirmi la nonna e sono contenta di aver immagazzinato i suoi discorsi. Me li gusto piano piano, quando mi tornano in mente. Non potevo ascoltarli quando avevo 18 anni, avevo fretta di vivere. Adesso sono curiosa di sapere cosa verrà fuori da quell’edificio un po’ vecchio e in stato di abbandono, dove un albero ha deciso di trovare casa nonostante tutto. Non ho fretta, sono solo curiosa.

 

 

L’attualità di “Come eravamo” che nel 1973 raccontava le donne che avremmo voluto essere

Katie Molosky non abita più qui? Quanto siamo disposte a mettere in gioco per il nostro impegno?

Era il 1973 quando fu girato da Sidney Pollack uno dei film sentimentali più amati della storia del cinema: “Come eravamo”. Eppure quel film, interpretato da due strepitosi attori come Barbra Streisand e Robert Redford, era molto di più di un film sentimentale. L’ho rivisto ieri sera, con mia figlia. Volevo farle conoscere un altro modello di donna, l’agguerrita Katie Molosky, una donna che “non molla mai”. Mi sono accorta che le stavo proponendo quasi un extra-terrestre.

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